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Storia

Per quanto verrebbe spontaneo riallacciare, anzi far discendere "Pago" da "Pagus" (plurale Pagi), il nome del villaggio degli Hirpini, non ci risulta che, allo stato, vi siano stati dei ritrovamenti archeologici che risalgano al periodo VI-III secolo A.C., visto che le testimonianze più remote risalgono all'età romana, precisamente al I secolo. Infatti, nella località S. Pietro (Monte Donico) vennero scoperti i resti di una fattoria, precisamente alcuni ambienti ed una grande cisterna, mentre in Contrada Pernosano furono scoperti i ruderi di un tempio dedicato ad Ottaviano Augusto.

In epoca medioevale, quando si ebbe la crescita del borgo, la denominazione usata era ancora solo quella di "Pago". Fu questo il periodo dell'acquisto da parte dei De Capua (1397), che lo tennero fino al 1549, quando il feudo passò ai Cutillo.

Tra la fine del XVIII secolo (1797) e la metà del XIX secolo (1820 e 1806), Pago patì incursioni, devastazioni e saccheggi, dapprima per opera delle milizie francesi in relazione agli eventi della Repubblica Partenopea, successivamente da parte dell'esercito borbonico, intervenuto per contrastare una serie di rivolte insurrezionali dovute ai briganti che infestavano l'area.

Con la nascita del Regno d'Italia, per distinguerlo da un altro Comune con la stessa denominazione, si aggiunse l'espressione "del Vallo di Lauro" all'originario solitario "Pago".

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