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Torella dei Lombardi

Immagine di Torella dei Lombardi

Torella dei Lombardi

Con l'abitato in parte in cima ad un poggio ed in parte lungo i declivi della dorsale che divide l'Alta valle del torrente Fredane (affluente del Calore) e l'Alta Valle del fiume Ofanto, Torella dei Lombardi, è un paese dell'Alta Irpinia di antica tradizione agricola, caratterizzato da campi ben coltivati (cereali, frutta, viti, ulivi, castagni) e da interessanti attività artigianali (produzione di salami). Il paese è letteralmente immerso nel verde incontaminato dei boschi di cerri secolari, che avvolgono anche la collina dell'originario insediamento, Girifalco, di cui non restano tracce, a cui difesa venne eretta una torre normanna, ancora visibile. Gente cordiale e tenace, aria salubre, tranquillità, cibi genuini, splendidi panorami, sono tutti "ingredienti" atti a stimolare il visitatore affamato non solo di storia, ma anche di elementi socio-ambientali-culinari. I grossi danni subiti a causa del terremoto del 1980 indussero uno "spezzettamento" della struttura urbanistica post-ricostruzione di Torella, tanto che il paese irpino venne definito "una scheggia urbana dispersa nella campagna" (Franco Arminio). Tuttavia, Torella ha conservato diverse caratteristiche tipiche medioevali, sia strutturali che decorative, tra cui il bellissimo Castello Candriano, il cui ottimo restauro, diretto sapientemente dall'Ingegnere Vincenzo Bellofatto e dall'Architetto Roberto Ballarini, ha consentito il recupero della struttura medioevale, non solo a fini storico-culturali, ma anche a fini amministrativi (vi ha sede il Municipio). La vivacità di questo paese, in stridente contrasto col suo isolamento geografico, si appalesa nelle varie manifestazioni estive, quali il Premio Sergio Leone (che dovrebbe essere integrato dalla creazione di un Museo del Cinema) e l'Accademia della Musica (aspira a diventare una sorta di Conservatorio per l'Irpinia interna). Al paese propriamente detto, fanno da contorno diverse frazioni. Torella dei Lombardi, che fa parte della Comunità Montana dell'Alta Irpinia, ha patito gravemente il fenomeno dell'emigrazione nel decennio seguente alla Seconda Guerra Mondiale, verso la Francia e la Toscana. In tempi recenti, sono stati rinsaldati i rapporti con i Torellesi emigrati ed i loro discendenti.

Dati essenziali: a 660 metri s.l.m. ed a 38 chilometri da Avellino, Torella dei Lombardi ospita circa 2200 Torellesi, con una tendenza demografica drammaticamente negativa, che le ha fatto perdere quasi il 30% nell'ultimo decennio, portando gli abitanti molto al di sotto del dato statistico di fine XIX secolo (3184 residenti). Il Santo Patrono è S. Antonio di Padova, festeggiato il 13 giugno. Tra gli altri eventi, ricordiamo innanzitutto la Processione per la benedizione dei ramoscelli di ulivo (Domenica delle Palme), durante la quale i Torellesi raggiungono la località dove è posta la Croce di pietra e vi lasciano delle "palme" simboliche, raccolte dagli altri convenuti, che ripongono le loro. Ulteriori eventi religiosi sono la Fiera di San Pasquale (17 maggio), la fiera del Carmine (10 settembre) e la fiera di San Michele (29 settembre). Torella dei Lombardi si raggiunge lasciando la SS Ofantina, percorrendo la SS 428 per Grottaminarda o la S.S. 7 per Melfi.

L'immersione totale nel verde dei boschi e la presenza di terre irrorate dalle acque del Fredane, Calore ed Ofanto si prestano a soddisfare il visitatore in cerca di un'oasi ossigenante, dove effettuare salubri passeggiate, in quello che dovrebbe divenire il Parco fluviale dell'Ofanto. Suggerita è un'escursione sulla collina di Girifalco, nel bel mezzo del folto bosco di cerri secolari. In località Isca Piana, non lontano dal paese, si trova una sorgente sulfurea di acqua fresca. Tante le altre sorgenti.

La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Torella dei Lombardi, sottolinea la frequentazione remota del suo territorio, come testimonia la presenza dell'Ara Pagana. Bellissimo e sapientemente restaurato è il Castello Candriano , di cui mostriamo anche numerose immagini interne ed esterne, oltre a segnalare la possibile collocazione dello scomparso ponte levatoio, a causa delle modificazioni intervenute nei secoli in merito al livello stradale. Suggestiva è la Torre normanna, anche nota come Torre di Girifalco, essendo ubicata nell'omonimo bosco di cerri, che avvolgeva un antico borgo medioevale qui situato ed oggi scomparso. Successivamente, vengono trattate la chiesa di S. Maria Popolo, la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, la chiesa chiesa di S. Antonio, un tempo Convento dell'Annunziata, ed, infine, le altre chiese. Completano il quadro, la magnifica Fontana monumentale, un capolavoro di ingegneria idraulica, gli impianti sportivi, l'emigrazione, in passato una vera e propria "emorragia", e una galleria di immagini.