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Nè Campani, Nè Pugliesi: Irpini!

Nell'ambito della pagina principale, come pure nella pagina dedicata alla missione del sito, abbiamo sottolineato il fatto che molti dei problemi dell'Irpinia e degli irpini derivano dalla loro divisione e, soprattutto, dall'inclusione in due regioni costiere, Campania e Puglia, la cui popolazione è etnicamente e storicamente nettamente diversa, per caratteri, abitudini, comportamenti e dialetto, dalle genti irpine, che vivono su monti o in valli.

La tutela dell'identità irpina, richiede la costituzione di un'autonoma regione "Irpinia", che riunisca in un'unica entità amministrativa gli Irpini delle Province di Avellino, Benevento e Foggia.

Tale esigenza, non è nuova o, comunque legata ad esigenze contingenti, ma è antica e radicata.

Durante le ricerche effettuate per la programmazione di Irpinia.info, infatti, ci siamo imbattuti in un interessante documento, datato 1906, intitolato "Primo Centenario dell'elevazione di Avellino a capoluogo della Provincia", a cura del Prof. Filippo De Jorio, con la collaborazione di insigni scrittori.

Uno di questi, il Prof. Gabriele Grasso, della Regia Università di Messina, arianese di nascita, nell'ambito di un breve scritto intitolato "Per il buon nome Sannitico-Irpino", nel commentare il trasferimento del capoluogo dell'Irpinia attuato nel 1806 da Montefusco ad Avellino, tra l'altro, scriveva:

"... il compendio dei legami geografici, storici, etnografici, che dall'Ofanto all'alta valle del Volturno e del Sangro, dall'orlo della pianura campana agli ultimi declivi appenninici verso il Tavoliere di Puglia, ci consigliano un più razionale aggruppamento compartimentale delle nostre province. E questo aggruppamento non l'avremo se non quando, separato il Molise dall'Abruzzo e le provincie di Benevento e di Avellino dalla Campania, non additeremo, nella statistica ufficiale e nelle scuole, un compartimento sannitico-irpino con le tre provincie di Benevento e Campobasso. Allora, si, corrette le determinazioni equivoche nel nome di alcuni comuni sannitici ed irpini (la mia Ariano di Puglia, per es., meriterebbe di presentarsi col nome di Ariano Irpino), potremo sperare di acquistare una fisionomia propria, che ci salvi dall'impropria denominazione di campani e ricordi ai nostri connazionali che nel Mezzogiorno se ci sono Pugliesi e Calabresi, Campani e Basilicatesi, ci sono anche gli eredi del territorio e della tradizione della più gloriosa tra le antiche stirpi italiche".

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