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Avellino "Capoluogo"

L'evento fondamentale per il futuro di Avellino si ebbe l'8 agosto 1806, con l'abolizione del feudalesimo, che ebbe come conseguenza il ripristino della sede del Capoluogo della Provincia di "Principato Ultra" ad Avellino, al posto della decaduta Montefusco, in virtù della sua assai più felice posizione geografica, che meglio si prestava a servire i Comuni del Principato.

Dopo il 1810, per volere di Giacomo Mazzas, primo intendente del Principato Ultra, vennero abbattute le Porte e le mura di Avellino, di cui oggi restano solo microscopici resti. Ciò al fine di consentire l'espansione dell'abitato.

Notevole fu il coinvolgimento nei moti liberali del 1820, visto che proprio da Avellino le truppe ribelli, capitanate dai Sottotenenti Morelli e Silvati, si diressero su Nola e poi su Napoli, innescando le rivolte estesesi in tutto il Meridione, tanto da costringere Ferdinando I di Borbone a concedere la Costituzione. La rivolta fu repressa nel sangue, ed i due capo-rivolta Morelli e Silvati, a cui Avellino ha dedicato una Strada, vennero impiccati.

Il 31 agosto 1846, venne inaugurato l'Ospedale civile e militare, un bel palazzo in vicinanza del Duomo, che venne affidato alle "Figlie dellla Carità".

L'Unità d'Italia non fu particolarmente provvida di vantaggi per Avellino, per la quale iniziò il periodo della decadenza, aggravato dalle distruzioni notevoli apportate dai bombardamenti americani durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra i due Conflitti Mondiali, infatti, tantissimi furono gli Avellinesi e gli altri Irpini ad essere costretti ad emigrare per cercare miglior fortuna all'estero.

La decadenza si interruppe a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo, anche grazie ad un Politico lungimirante, Irpino di Paternopoli e Ministro dei Lavori Pubblici, l'Onorevole Fiorentino Sullo, che riuscì ad imporre il passaggio dell'Autostrada A16 Avellino-Napoli per Avellino (e non Benevento), consentendo, nell'arco di meno di trent'anni, che la città realizzasse il raddoppio della popolazione, la notevole estensione della superficie edilizia, con la nascita o la crescita di numerosi quartieri.

Il terremoto del 23 novembre 1980, oltre a causare tantissimi morti (a causa del crollo di edifici che sarebbe stato opportuno abbattere già prima del terremoto!), costituì l'occasione per il rinnovamento degli edifici, oggi tuttavia non ancora completamente compiuto, nonostante siano passati quasi trent'anni dal nefasto evento.

Ultima parte della nostra trattazione sintetica della storia di Avellino, riguarda i Personaggi illustri a cui il Capoluogo dell'Irpinia diede i natali.

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