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Montefusco

Montefusco visto da lontano

Montefusco visto da lontano

In cima ad un colle isolato, da cui domina il vasto panorama circostante sulla Valle del Sabato e parte del Sannio, Montefusco, capitale del Principato Ultra dal 1284 al 1806, conserva numerosi monumenti che testimoniano il suo illustre passato. Il borgo irpino si trova nel bel mezzo di campagne coltivate e verdeggianti, da cui si ottengono in gran copia cereali e prodotti ortofrutticoli ritenuti sin dal XIX di "grandissima qualità", ed alte colline, dalle cui viti si ottiene un ottimo vino bianco "Greco di Tufo" D.O.C.G.. Numerose sono le attività artigianali tradizionali, alcune caratterizzate da un elevato contenuto artistico, assai fiorenti in passato, come l'arte ceramica (XVI-XVII secolo), i lavori in ferro battuto (la strada di questi artigiani è ancora oggi denominata "dei Ferrari"), visibili su antichi palazzi e chiese, i merletti a tombolo e lavori all'uncinetto (le due ultime attività stanno formando oggetto di una notevole rivalutazione). L'industriosità della popolazione era nota nei secoli passati, come si può dedurre dal seguente passo, tratto da un testo di fine XIX secolo: vi "fiorisce l'industria dei merletti di seta, filo e cotone per la guarnizione di abiti, biancherie, ombrelli, ecc. eseguiti su bei disegni. Le donne d'ogni condizione vi lavorano sia per conto proprio, che per commissione". Tra i prodotti tipici locali, che è possibile gustare nelle tante Feste e Sagre estive, oltre allo straordinario già citato vino Greco di Tufo D.O.C.G, si segnalano le ottime castagne, lo squisito miele ed il caciocavallo silano DOP.

Dati essenziali: a 707 metri s.l.m. ed a 21 chilometri chilometri da Avellino, Montefusco ospita poco meno di 1500 Montefuschesi o Montefuscani, con una tendenza demografica negativa che le ha fatto perdere circa il 10% nell'ultimo decennio, portando la popolazione notevolmente al di sotto del dato statistico di fine XIX secolo (2160 abitanti). Il Santo Patrono è S. Martino, festeggiato l'11 novembre. Nonostante che numerosi eventi siano finiti nel dimenticatoio e non si festeggino più, permangono altrettanti eventi religiosi e civili che allietano la vita del comune irpino:

  • la Festa della Santissima Spina di Cristo (terza domenica di maggio);
  • Cantine aperte (maggio), con la partecipazione di aziende vinicole conosciute della frazione Serra;
  • la Festa della Madonna del Carmine (16 luglio);
  • il Corteo storico aragonese (9-10 agosto);
  • l'antica Fiera interprovinciale di S. Egidio (1 settembre), risalente al 1416, la cui durata in passato era molto più lunga dell'attuale, cioè nove giorni (24 agosto-1 settembre) e si teneva nel largo davanti alla chiesa e convento dei Cappuccini. Si trattava di un evento molto importante, a cui affluivano venditori "per circa 10 miglia all'intorno". Era una fiera in cui venivano vendute non solo diverse razze di animali, ma anche, grano, orzo, legumi, panni, spezie, articoli di oreficeria e di rame, e tant'altro. Il primo giorno della fiera si svolge il rito della bandiera: un tamburino con la bandiera, seguito da sindaco e dagli assessori effettua il giro del paese, invitando i compaesani a prendere parte al rito, ai piedi della montagna, in località S. Egidio, dove viene issato il gonfalone settecentesco. Ciò segna l'inizio della Fiera;
  • la Mostra del Tombolo (29-30) agosto;
  • la Festa e Fiera di S. Francesco (3-5 ottobre);
  • la Sagra della castagna (ottobre);
  • il Presepe vivente (26-27 dicembre), lungo i vicoli del centro storico.

Il mercato si tiene il sabato. Montefusco si raggiunge seguendo differenti possibili percorsi, lasciata la SS delle Puglie, via Pietradefusi (frazione S. Elena Irpina), via S. Paolina o via Pratola-Prata.

Portandosi sul crinale della montagna montefuschese, in località Monte Gloria, si avrà la possibilità di godere un vasto e suggestivo panorama. Da tal punto di vista, si segnalano, in località S. Nicola de Franchis, il Belvedere sull'Irpinia, in località Seggio, dove c'è la Torre Riola del XIV secolo, il Belvedere sul Sannio. Il bosco di Montefusco ha una particolare rilevanza dal punto di vista faunistico e floristico, tanto da essere un sito di interesse comunitario (SIC), nel progetto Bioitaly. Si pensi, infatti, che tra le acque che scorrono nei suoi boschi, in prevalenza castagneti, vive una specie ormai rara, la salamandra pezzata appenninica, il tritone italico e quello crestato (anfibi), il Saettone ed il Cervone (rettili), noché il gatto selvatico. Chi cerca acqua fresca e pura, farà bene a recarsi alla Fontana Riviezzo.

La nostra visita guidata è particolarmente ricca ed approfondita, in relazione al ruolo storico svolto da Montefusco, Capoluogo del Principato d'Ultra per alcuni secoli, precisamente dal 1581 al 1806. Il paese irpino affonda le sue radici nei tempi remoti. Notevole fu la sua storia, che abbiamo cercato di esporre in maniera concisa ma completa. Il Castello edificato dai Longobardi, venne ampliato da Normanni, Svevi, Angioini, trasformato in tribunale dagli Aragonesi ed in carcere politico dai Borboni. La città era fortificata e vi si accedeva attraverso le tre antiche Porte. Tantissime le chiese, tra cui, in relazione al ruolo svolto in passato spiccano la Chiesa di S. Giovanni del Vaglio e la Chiesa di S. Bartolomeo. Interessanti sono, comunque, tutte le altre dedicate a S. Maria della Piazza, a S. Giacomo (Oratorio), alla Madonna del Carmine, a S. Caterina da Siena, a S. Maria delle Grazie, a S. Francesco. Inoltre, vengono segnalati altri edifici religiosi esistenti, come pure numerose Chiese distrutte, in quanto cadute a seguito di terremoti o abbattute. Si tratta anche della leggenda del Dragone e vengono mostrati numerosi edifici signorili, come pure si indicano alcuni eventi scomparsi, in quanto non più celebrati. Completano il quadro la galleria di immagini 1 e la galleria di immagini 2.